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Video: la mano di Henry in Francia-Irlanda manda i Bleus ai mondiali in Sud Africa

Edoardo Sorani

È il 18/11/2009 e a Saint-Denis si gioca Francia-Irlanda, partita di ritorno degli spareggi per le qualificazioni al mondiale che si giocherà in Sudafrica.

La Francia arriva a questa ultima spiaggia dopo aver chiuso il gruppo gruppo 7 della fase preliminare al secondo posto in classifica, un punto dietro alla Serbia di Stojkovic, Kolarov, Vidic e Stankovic. In generale, non è un grande momento per i Bleus, che vengono pure dall’eliminazione ai gironi degli europei del 2008. Nonostante la presenza in campo di Henry, Anelka, Gourcuff, Evra e altri giocatori di indubbio livello, i francesi non riescono ad esprimere il loro potenziale, anche a causa di un ct, Domenech, incapace di dare un’organizzazione chiara alla squadra.

Giovanni Trapattoni Marco Tardelli irlanda
Il ct dell’Irlanda Giovanni Trapattoni e il suo vice Marco Tardelli

Dopo lo sconfortante pareggio interno (1-1) contro la Romania ottenuto appena 2 mesi prima, a proposito del ct Domenech il capitano francese Henry dichiaraSono da 12 anni in Nazionale e non ho mai vissuto questa situazione. Non sappiamo come metterci, come organizzarci. Non sappiamo che fare. Non abbiamo un modo di giocare, un’idea da seguire, un’identità. No, non va“.

Dal canto suo invece l’Irlanda, guidata da Trapattoni, ha fatto il massimo, arrivando seconda nel gruppo 8, dietro l’Italia di Lippi (campione uscente), ma davanti alla Bulgaria, altra nazionale candidata alla qualificazione.

La doppia sfida

Sulla carta il doppio spareggio con gli irlandesi sembra una pura formalità per i Bleus, che già nella prima sfida si impongono con una vittoria di misura in trasferta (0-1 gol di Anelka al 72′). Non hanno però fatto i conti con il proverbiale cuore degli irlandesi, che nel match di ritorno sfoderano una prestazione di grande sacrificio, segnando l’1-0 con Robbie Keane e strappando il pass per i supplementari.

Qui però accade l’incredibile. Al 103′, con la Francia che schiaccia gli irlandesi nel disperato tentativo di evitare il rischio dei rigori, Malouda batte lungo una punizione da metà campo, la palla cade in area dove Henry la controlla con molta fortuna e soprattutto con un tocco di mano, prima di metterla al centro dove Gallas di testa realizza il pari. A nulla servono le proteste incredule dei giocatori irlandesi, l’arbitro convalida la rete e la Francia, forte del risultato aggregato che la vede in vantaggio 2-1, congela il gioco fino al fischio finale e di fatto “ruba” la qualificazione all’Irlanda.

Video: Gallas segna il pareggio dopo il tocco di mano di Henry in Francia-Irlanda 1-1 (18/11/2009)

I replay dell’azione rendono mostrano il palese controllo irregolare dell’attaccante francese, non ravvisato invece dal direttore di gara, lo svedese Martin Hansson. Peggio ancora, la terna arbitrale (completata dagli assistenti di linea Wittbeg e Nilsson) non fischia nemmeno il fuorigioco del francese Squillaci (maglia numero 17), che nel momento in cui Malouda batte la punizione si trova oltre, anche si di poco, la linea difensiva irlandese.

Le reazioni

  • robbie keane e thierry henry francia irlanda
    Francia-Irlanda 1-1. Henry gioisce e Robbie Keane si dispera.

    Richard Dunne, difensore centrale dell’Irlanda in quella partita, ha dichiarato che dopo il match Henry è andato da lui e gli ha confessato di aver controllato il pallone con la mano, ma che era stato un tocco del tutto involontario.

  • Giovanni Trapattoni, allenatore notoriamente capace di sfuriate importanti, ha commentato l’accaduto con toni avviliti e sconsolati. “Non sono solo deluso, sono triste. È stata una serata amara. Sul gol l’arbitro doveva consultare il guardalinee. Sono arrabbiato, parliamo tanto di fair play e poi…tutti hanno visto quello che è successo” ha detto.
  • Il capitano Robbie Keane ha invece dichiarato “Siamo distrutti, ma dobbiamo essere orgogliosi perché siamo stati superiori alla Francia“.
  • E mentre molti francesi hanno mostrato quantomeno il buon senso di tacere, il ct Domenech ha avuto la faccia tosta di rilasciare un’intervista in cui afferma “Non capisco perché siamo presentati come colpevoli.

L’esito della partita ha persino travalicato i confini calcistici della questione, diventando un affare di stato che ha coinvolto il premier irlandese Cowen e il presidente francese Sarkozy, con quest’ultimo che ha sbattuto la porta in faccia alle polemiche esprimendo il proprio dispiacere per l’accaduto, ma ribadendo che la faccenda fosse pertinente solo alle istanze preposte in sede europea ed internazionale.

Il ricorso dell’Irlanda

D’altra parte l’evidente ingiustizia subita dall’Irlanda è stata accolta con enorme clamore, sia dalla stampa di casa che da tutto il mondo calcistico (tra cui anche molti tifosi francesi). Così la FAI, la federazione calcio irlandese, ha scritto alla FIFA per chiedere la ripetizione della partita, citando il precedente di una gara di qualificazione ai mondiali 2006 tra Uzbekistan e Bahrein, ripetuta perché l’arbitro Yoshida aveva assegnato la rimessa da fondo campo anziché la ripetizione di un rigore dopo che un giocatore uzbeko era entrato in area prima del tiro dal dischetto del compagno). La FIFA però non ha accolto la richiesta della federazione irlandese, spiegando che il precedente chiamato in causa si riferiva ad una situazione completamente diversa.

La partita, insomma, non è stata rigiocata e la FIFA – secondo quanto rivelato dall’ex presidente della Federcalcio irlandese John Delaney – ha pagato 5 milioni di euro come indennizzo.

Un possibile complotto a favore della Francia?

Per qualcuno, la qualificazione della Francia era “voluta dall’alto“, dalla FIFA stessa, contro cui il difensore Dunne si è scagliato duramente “Hanno deciso loro chi doveva andare al Mondiale. Platini voleva la Francia in Sudafrica. Adesso staranno festeggiando“. Dello stesso avviso Liam Brady, assistente del Trap ed ex giocatore della Serie A, che ha puntato il dito contro l’introduzione delle teste di serie nei playoff “Con il loro sorteggio volevano far passare Francia e Portogallo. E così è stato”.

Che ne è stato della Francia?

mano de dios maradonaIl tocco di mano di Henry contro l’Irlanda chiama in causa un altro e più noto tocco di mano, la Mano de Dios di Maradona contro l’Inghilterra ai mondiali del 1986. In seguito alla vittoria sugli inglesi ai quarti di finale, però, gli argentini superarono di slancio Belgio e Germania, laureandosi campioni del mondo. Si trattò di un aiutone, certo, ma poco dopo (nella stessa partita) Maradona realizzò quello che è diventato il suo gol più famoso, e l’Argentina andò a scrivere il suo nome nell’albo più importante del calcio.

La Francia, invece, non è riuscita a cancellare la macchia del furto con la luce accecante di un traguardo importante. Finiti nel gruppo A con Uruguay, Messico e Sudafrica, i francesi hanno raccolto 1 misero punto in 3 partite. Nell’ordine i Bleus hanno pareggiato all’esordio con l’Uruguay, e poi collezionato figure barbine prima col Messico (2-0) e poi con gli stessi padroni di casa (2-1).

Forse si è trattato del karma, della giustizia divina, o magari il fardello della qualificazione scippata ingiustamente agli irlandesi ha avuto il suo peso piccolo ma decisivo, sommandosi a quelli già schiaccianti di una squadra in crisi di identità, di gioco e di risultati.

raymond domenech ct francia mondiali 2010
Domenech, allenatore della Francia ai mondiali del 2010

L’avventura francese ai mondiali 2010 fu breve ma intensa, specialmente sotto il profilo degli equilibri interni al gruppo. D’altronde Domenech non aveva mai avuto in pugno la squadra, e Anelka lo dimostrò una volta di più, prendendolo a male parole durante l’intervallo della partita col Messico. La federazione francese decise di escludere il giocatore dalla partita decisiva col Sudafrica, ma a quel punto i compagni decisero di schierarsi con Anelka, rifiutandosi di partecipare ad una seduta di allenamento. Fu lo stesso Domenech a leggere davanti ai giornalisti il comunicato dei giocatori, definendo il loro gesto “una pagliacciata”. In una situazione più che mai allo sbando, la spedizione francese in Sudafrica terminò con la sconfitta rimediata contro i padroni di casa, con le dimissioni del preparatore atletico Jean-Louis Valentin e con Domenech che fece in tempo e regalare un’altra perla del suo bagaglio di mediocrità, rifiutandosi di stringere la mano al ct del Sudafrica Parreira nel dopo partita.

Solo allora, viste anche le pesanti critiche della stampa di casa, la federazione francese si svegliò e si accorse di non sapere come mai Domenech fosse finito alla guida della nazionale, né di conoscere chi lo avesse mai proposto per quel ruolo. Il ct venne licenziato il 5 settembre 2010.

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