Tante emozioni, tutti scontenti: Torino-Inter 3-3
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Partita entusiasmante nel posticipo di Torino, dove i granata padroni di casa ingaggiano un duello senza esclusione di colpi con l’Inter. Partita nervosa e ricca di errori, anche arbitrali. La squadra di Mazzarri resta in 10 dopo appena 5 minuti, va sotto due volte, ma non si arrende mai. I nerazzurri restano in scia e, complici le prestazioni tutt’altro che impeccabili delle difese e soprattutto dei portieri delle due squadre, sul finire della partita si ritrovano anche in vantaggio, grazie a una doppietta di Palacio. Al 90′, però, Bellomo riporta il risultato in equilibrio, mandando Mazzarri su tutte le furie.
Il Toro parte subito forte, approfittando di un’Inter scesa in campo con un modulo molto prudente che vede Palacio unica punta, supportato da Kovacic. Passano appena 5 minuti, però, che Mazzarri è costretto a rivedere radicalmente i suoi piani: Cerci, che un minuto prima aveva già colto un palo, anticipa Handanovic che lo stende. Per l’arbitro Doveri non ci sono dubbi: rosso per il portiere (visibilmente malconcio dopo lo scontro in uscita) e rigore per il Toro. Mazzarri sacrifica Kovacic e per Carrizo. L’argentino, a freddo, si presenta sulla linea di porta e neutralizza il rigore del Robben italiano, volando sulla sua destra. Mazzarri, imbufalito per l’espulsione, riprende per un attimo il lume della ragione. La serata, però, è di quelle storte. Ad ogni rimpallo la palla finisce tra i piedi dei giocatori granata, che dalla loro hanno il merito di pressare a tutto campo e di spingere ad oltranza, dominando il centrocampo a discapito soprattutto di Taider. Col passare dei minuti i nerazzurri prendono le misure e avanzano il baricentro, ma proprio allora il Toro, con un’azione velocissima iniziata da Cerci, libera in area Farnerud, che di sinistro insacca la palla del vantaggio. Sotto di un gol e con un uomo in meno, l’Inter conferma di avere carattere, tornando a costruire gioco nella metà campo del Torino. E il risultato le dà ragione, perché allo scadere della prima frazione Cambiasso calcia un angolo sul quale Padelli, contrastato da Ranocchia, esce male: il pallone resta lì, sospeso al centro dell’area, e mentre tutti lo stanno ancora guardando Guarin lo scaraventa in porta con una strepitosa rovesciata. Si va al riposo sull’ 1-1.
A inizio ripresa, Ventura perde Farnerud per infortunio, sostituito da Immobile, che va subito in gol. È ancora Cerci, ormai acclarato leader dei granata, a propiziare la rete, penetrando in area nerazzurra dalla destra e calciando in porta. La sua conclusione, stoppata da Ranocchia, finisce tra i piedi di Immobile, che fulmina Carrizo. Ma il Toro non ha il tempo di festeggiare il vantaggio che si trova di nuovo acciuffato: Taider lancia Guarin in area, Padelli esce ancora male, e la palla resta nuovamente lì, a pochi metri dalla linea di porta: per Palacio è fin troppo facile spingerla dentro con un colpo di testa. A questo punto il ritmo cala. L’Inter, in 10 dall’inizio, appare più stanca e sembra considerare il pareggio un risultato accettabile, visto l’andazzo della gara. Il Toro, invece, sente di essere la squadra che ha perso di più e perciò insiste. Ma dietro ne combina di tutti i colori, tant’è che il neo entrato Belfodil scappa sulla destra, raggiunge il fondo e mette al centro un rasoterra che trova la retroguardia granata spaccata in due. Palacio ringrazia e porta i suoi in vantaggio. A questo punto persino Mazzarri, furibondo dall’inizio del match, sembra potersi rasserenare: sembra una brutta storia finita bene. Ma non è ancora finita, perché al 90′, da una punizione vicino all’out di sinistra, Bellomo (subentrato a Brighi) calcia una palla a giro verso il centro dell’area. La traiettoria, però, sorprende e supera tutti i giocatori, compreso il colpevolissimo Carrizo, e si infila sotto l’incrocio dei pali. Finisce 3 a 3, con un punto ciascuno che non accontenta nessuno. Mazzarri evita le interviste di rito per non esplodere contro l’arbitro. Ventura, invece, si limita a commentare dicendo che anche in 11 contro 11 stava giocando meglio il Torino.