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Il segreto della Lazio da Champions? “Conta er core”

Edoardo Sorani

Miglior attacco del campionato con 53 gol (8 in più della capolista Napoli) e una posizione in classifica, terza a pari merito con l’Inter ma con una partita ancora da giocare, che va ben oltre gli obiettivi di inizio campionato. Siamo oltre la metà della stagione e la Lazio di Inzaghi, dopo un inizio spumeggiante, invece di rallentare sembra aver impostato il cruise control per viaggiare a grande velocità ancora per molti chilometri, non solo in campionato, ma anche in Coppa Italia ed Europa League.

I protagonisti di questi mesi sono molti, a cominciare dal capocannoniere Immobile (20 gol in 19 presenze), Milinkovic-Savic, Luis Alberto, Bastos, ma potremmo dire che il merito è di tutti, Inzaghi in primis, e che se c’è un segreto in casa Lazio, questo è “il cuore”. E non a caso proprio Conta er core recitava lo striscione della Curva Nord a inizio stagione nella coreografia della finale di Supercoppa Italiana. Un cuore che ha riavvicinato i tifosi alla squadra in modo massiccio, e che ha giovato a tutto l’ambiente.

striscione lazio conta er core
Lo striscione della Lazio comparso in curva nord durante la Supercoppa Italia 2017

Una storia d’amore rinato sotto il segno di Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino si è trovato quasi per caso in una delle piazze più bollenti del panorama calcistico italiano, prendendo in mano una squadra senza più identità, arrivata quasi al deterioramento completo dopo il ciclo Pioli (esonerato dopo un derby perso 1-4). Sotto la sua guida, la Lazio è diventata compatta e coesa, una squadra che lotta e mette il cuore (appunto come chiedevano i tifosi) in ogni partita, trovando la forza di imporsi e, spesso, anche di ribaltare risultati in campi ostici (Marassi e Allianz Stadium su tutti), riuscendo a far passare in secondo piano assenze importanti come quelle di Nani e Felipe Anderson.

lazio conta er core
Luis Alberto, la grande sorpresa della Lazio di quest’anno

Il grande merito di Inzaghi è stato indubbiamente quello di leggere molto bene le partite, sbagliandone veramente poche (forse solamente il derby), dando minutaggio anche a giocatori ai margini della rosa o che si trovano per le prime volte a misurarsi su campi professionistici ed europei (su tutti Miceli, Palombi e Murgia), oltre che ad integrare alla perfezione i nuovi acquisti nei meccanismi della squadra, facendoli diventare quasi imprescindibili nell’undici titolare. Facendo questo ogni calciatore si è sentito parte integrante del progetto Lazio. Sentendosi parte del gruppo al cento per cento, ogni giocatore riesce ad esprimersi al meglio, mettendo in luce tutta la sua personalità e la sua classe. L’esempio più lampante in questo senso è l’ascesa di Luis Alberto, arrivato alla corte di Inzaghi durante la scorsa stagione, senza impressionare, che quest’anno è improvvisamente diventato uomo cardine per il gioco e gli equilibri della squadra.

E mentre altre squadre corrono sul mercato per realizzare plusvalenze (vedi la Roma) o migliorare la rosa (vedi l’Inter) la Lazio può continuare a correre sfruttando la marcia in più, senza pause né distrazioni, concentrandosi sul lavoro e sul “cuore”.

 

Contributor: Emanuele Ignazi

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