I 20 difensori più indimenticabili degli anni 90
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Terzini di spinta e rocciosi centrali, che hanno fatto la storia del calcio mondiale degli anni ’90. Difensori eleganti, veloci, sicuri di sé, che per bravura, carisma o anche solo in virtù del look non convenzionale rappresentano per tutti noi i simboli indelebili del bellissimo calcio di quegli anni.
Ve li ricordate? Quali sono i vostri preferiti?
Date un’occhiata alla gallery:
Taribo West
Possente difensore centrale della Nigeria e, per alcuni anni, dell’Inter. Famoso soprattutto per le treccine colorate, per gli interventi duri e per i dribbling nella propria area di rigore.
Denis Irwin
Nato nel 1965, il terzino sinistro irlandese è stato a lungo capitano della sua nazionale e del Manchester United di Ferguson, con cui ha vinto tutto.
Paolo Montero
Dal buon senso tattico e dalla indubbia personalità, Paolo Montero fu protagonista al centro della difesa dell’Uruguay, sua nazionale, e della Juventus. Oltre ai tanti trofei che annovera nel suo Palmarès, le statistiche lo incoronano giocatore col record di espulsioni in Serie A (16 in carriera).
Alexi Lalas
Capello lungo e barba ancora di più. Il roccioso Alexi Lalas è stato il primo statunitense a trovare posto in Serie A nel dopoguerra, conquistando un posto nella difesa del Padova. Miglior giocatore americano nel 1995, siglò il suo primo gol in Italia al Milan, che al tempo era campione d’Italia e d’Europa.
Aldair
Nascimento Dos Santos Aldair, un’istituzione del campionato italiano al servizio della difesa della Roma. Forte fisicamente e sempre elegante, il brasiliano è stato un grande esempio di professionalità, punto di riferimento della difesa del Brasile.
Tony Adams
Perno indiscusso della difesa della nazionale inglese di quegli anni, e ovviamente anche dell’Arsenal, squadra di club con la quale ha giocato per tutta la vita. Al carisma, all’impegno sul campo e ai risultati in carriera affianchiamo con rispetto anche la riuscita disintossicazione dopo la pubblica ammissione, dopo gli europei 1996, dei problemi di alcolismo.
Laurent Blanc
Spilungone francese, questo difensore centrale aveva un incredibile rapporto col gol, basti pensare che in 20 anni di carriera ne ha segnati oltre 100 (ben 18 nella stagione ’86-’87 nelle fila del Montpellier). In Nazionale, impossibile non ricordare Blanc che prima della partita bacia la testa del portiere Barthez come portafortuna, come pure indimenticabile è il suo golden gol realizzato al 114′ contro il Paraguay, che di fatto portò la Francia ai quarti di finale ai mondiali del 1998.
Roberto Carlos
Questo terzino brasiliano dalla statura ultra-compatta (168cm) era in realtà un concentrato di potenza. Il suo piede sinistro poteva dar vita a morbidi cross pennellati per le punte, oppure a potenti conclusioni in porta che, in alcuni casi, sono diventate veri e propri spot per il calcio. Chi ha il coraggio di dimenticare la punizione bomba con cui infilò il portiere francese Barthez nel 1997?
Cafu
Chiamato “Pendolino” con riferimento alla velocità con cui correva sulla fascia destra. Basterebbe questo soprannome per rendere indimenticabile il terzino brasiliano, ma Cafu detiene anche il primato di presenze con la Seleção, con 142 partite disputate. Inoltre, fu capitano della nazionale per 6 anni.
Fernando Hierro
Indiscusso leader del Real Madrid, dove fu capitano per 6 anni, e della Spagna, con la quale giocò i mondiali 1990, 1994, 1998 e 2002, Fernando Ruiz Hierro era un giocatore forte fisicamente e dai piedi buoni. Inizialmente impiegato a centrocampo, dove rendeva ottimamente sia come stopper che come playmaker, venne spostato più indietro nel corso degli anni.
Trifon Ivanov
È arrivato 22° nella classifica del Pallone d’Oro nel 1996. Assieme a campioni come Stoitchkov, Letchkov, Kostadinov, Balakov ha formato la cosiddetta “generazione d’oro” della nazionale bulgara nella metà degli anni Novanta, che conquistò il 4° posto ai mondiali di Usa ’94. Lo ricordiamo però anche (e forse soprattutto) per il look trasandato e lo sguardo a volte un po’ perso nel vuoto.
Paolo Maldini
“Vai vai Paolino” Maldini è simbolo indiscusso delle vittorie milaniste degli anni ’90. Un terzino destro naturalizzato sinistro, insuperabile in difesa e pericoloso in fase offensiva, che ha allungato la carriera giocando come centrale negli ultimi anni, sempre nel Milan, divenendo la bandiera rossonera per antonomasia. Uno dei migliori giocatori che abbiano mai calcato un campo da calcio.
Fernando Couto
Il gol e la capriola aerea per festeggiare la rete: questo è quanto ci piace ricordare, al posto delle risse e delle intemperanze disciplinari, parlando di Fernando Couto, insuperabile nel gioco aereo, forse il difensore centrale più forte della storia recente della nazionale portoghese.
Lilian Thuram
A fianco di Fabio Cannavaro in difesa e con il giovane Buffon in porta, Lilian rappresentava un ostacolo quasi impossibile da superare. Professionista infaticabile, sorprese tutti quando Lippi nella Juventus lo impiegò come terzino destro: il suo rendimento crebbe ancora di più, e in quel ruolo risultò addirittura determinante in nazionale, realizzando un’incredibile doppietta che ribaltò il risultato della semifinale dei mondiali di Francia ’98 contro la Croazia. Con i blues, Thuram detiene il record di presenze (142).
Jurgen Kohler
Classe ’65, Jurgen Kohler è uno dei simboli della Germania degli anni 90. Forte fisicamente e tecnicamente, questo centrale tedesco lasciò la Germania per giocare nella Juventus, con la quale vinse Coppa Uefa, scudetto e Coppa Italia, e poi fece ritorno in terra natìa dove consacrò una volta di più la sua carriera. Con la Nazionale tedesca ha giocato più di 100 partite, vincendo i mondiali nel 1990 e gli europei del 1996.
Viktor Onopko
Prima di nazionalità sovietica e poi russa, Viktor Onopko fu eletto miglior giocatore russo nel 1993. Classe ’69, aveva pochi capelli in testa, una buona statura e uno sguardo di ghiaccio. Ha giocato in Spagna, Russia e Ucraina.
Frank De Boer
Assieme al fratello Ronald, compagno di squadra nell’Ajax e nella nazionale olandese, Frank formava la più famosa coppia di gemelli degli anni ’90 (ben più famosa, per capirci, dei nostri Filippini del Brescia). Cosa avevano di più? Corsa, intelligenza tattica e tanta, tantissima tecnica.
Nestor Sensini
Come dimenticare l’espressione sul volto che Sensini mostrava puntualmente ogni anno sull’album Calciatori Panini? Giocatore prevalentemente difensivo, all’inizio veniva impiegato come terzino o mediano, ma nel corso degli anni si adattò a rivestire con successo quasi tutte le posizioni di difesa e centrocampo, mostrando anche una buona propensione al gol. Con la nazionale argentina, in circa 13 anni, disputò 59 partite.
Ronald Koeman
Classe ’63, Koeman è il difensore che a livello europeo detiene il record di gol realizzati in carriera. Le sue reti in 17 anni da calciatore sono ben 207, 14 delle quali in nazionale. Indipendentemente dalla posizione occupata in campo (fu utilizzato per lo più come libero e come terzino destro), la fisicità, la potenza e la precisione di tiro di Koeman gli permisero di andare spesso a segno con tiri da fuori e calci piazzati, soprattutto nel Barcellona. E proprio un suo calcio piazzato fu determinante per la vittoria della Coppa dei Campioni in finale contro la Sampdoria nel 1992.
Franco Baresi
Considerato tra i migliori difensori della storia del calcio, ha legato la sua carriera al Milan, dove militò per 20 stagioni, di cui 15 da capitano, vincendo tutto, e alla Nazionale Italiana, con la quale vinse il mondiale ’82. Impossibile dimenticare le lacrime per il rigore sbagliato e la sconfitta rimediata nella finale ai mondiali di Usa’94 contro il Brasile.