News Calcio

Giallorossi primi del girone di Champions, si avvera l’impensabile

Andrea Serra

Si gioca Roma–Qarabag, ultimo appuntamento del girone C di Champions League e nella capitale si respira gioia e fermento. Diversamente dal solito, potrebbe essere una serata speciale per i giallorossi, non più chiamati a salvare l’onore di fronte a una preannunciata imbarcata, come spesso avvenuto, bensì a giocarsi la qualificazione agli ottavi con buone possibilità e addirittura la speranza di dominare il girone di ferro, passando da prima della classe. Per farlo, la Roma deve conquistare i 3 punti, ma se a Stamford Bridge (dove il Chelsea già qualificato affronta l’Atletico Madrid) i Colchoneros dovessero perdere, alla squadra di Di Francesco basterebbe anche un pari.

In un Olimpico non certamente gremito, ma ugualmente festoso e cantante, la partita prende il via, attestandosi su ritmi elevatissimi. Sono i giallorossi a prendere in mano le redini, imponendo azioni prolungate e avvolgenti agli avversari, che appaiono quasi storditi dal volume di gioco romanista. Le trame offensive giallorosse si fanno sempre più insistenti, facendo collezionare alla squadra di casa ben sei angoli, testimonianza dell’ampia presenza nella metà campo avversaria. Particolarmente ispirata pare la catena di sinistra formata da Kolarov e Perotti, oggi entrambi in stato di grazia.

Il secondo tempo ha inizio sulla falsa riga del primo, con gli uomini di Di Francesco intenti a soffocare ogni iniziativa azera, riproponendosi velocemente in avanti. La difesa avversaria sembra ancor meno efficace e così al 53’, in seguito ad una carambola alta, Perotti mette a segno di testa il goal del vantaggio romanista, accendendo l’entusiasmo dei tifosi speranzosi sugli spalti. L’euforia è alle stelle, anche per il contemporaneo arrivo della notizia del goal dell’Atletico, combinazione che vedrebbe i giallorossi al primo posto nel girone. La musica rimane sostanzialmente invariata sino ad un quarto d’ora dalla fine circa, quando i capitolini iniziano, colpevolmente, a cedere campo ed iniziativa agli avversari, che chiudono la propria esperienza europea, lasciando con il fiato sospeso uno stadio intero. La tensione accumulata nel finale si tramuta in urlo di gioia dopo i tre fischi del tedesco Stieler, che sanciscono il superamento del girone. La gioia diventa ancor più forte e irrefrenabile alla notizia della fine di Chelsea-Atletico Madrid con il risultato di 1-1, punteggio che garantisce la testa della classe ai giallorossi contro ogni pronostico.

Pagelle giallorosse

  • Alisson 6 – Spettatore non pagante, unico intervento all’83’.
  • Florenzi 6 – Propositivo al punto giusto, arriva stanco nel secondo tempo concedendo un po’ troppo negli ultimi minuti.
  • Fazio 6 – Buona partita per il comandante che, come tutta la squadra del resto, concede troppo negli ultimi istanti.
  • Manolas 6 – Il gigante greco non fa passare nulla di importante dalle sue parti, anche se si registra qualche errore di troppo in fase di impostazione.
  • Kolarov 7 – Impressionante la sua progressione sia in fase di avanzamento che di ripiego, con Perotti da quella parte fa faville.
  • Nainggolan 6,5 – All’inizio non è il miglior ninja, ma con il passare del tempo si sveglia e inizia a macinare campo e azioni.
  • De Rossi 6 – Dopo l’assenza in campionato torna e il suo lo fa molto bene, sia in difesa chiudendo tutto, sia in avanti offrendo verticalizzazioni importanti.
  • Strootman 6,5 – La lavatrice sta tornando sempre più verso i suoi livelli, oggi corre veramente tanto ed è in ogni parte del campo proponendosi spesso in avanti.
  • Pellegrini SV   
  • El Shaarawy 6 – Nel primo tempo spesso è imprendibile e infatti spesso viene steso dagli avversari, nella seconda frazione appare stanco.
  • Gerson SV 
  • Dzeko 5 – La sua fisicità c’è sempre ed è spesso utile per far rifiatare la squadra in momenti, seppur rari, di affanno, tuttavia oggi litiga con la palla sbagliando troppo sotto porta.
  • Perotti 7,5 – Ormai ci ha abituati a certe prestazioni alle quali abbina sempre più spesso goal, non sempre sono così importanti.
  • Di Francesco 9 – Il suo non è un voto relativo alla singola partita, che ha preparato bene ma che non offriva troppe difficolta di per sé. Più che altro gli va riconosciuta la vera e propria impresa compiuta nelle giornate precedenti, permettendo alla sua Roma di battere ogni pronostico e riuscire li dove nessuno riusciva da quasi 10 anni.
Condividi!
[Heateor-SC]