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L’Italia perde alla lotteria, ma ritrova l’amore

Edoardo Sorani

Ai rigori può andare bene o può andar male. Dipende dai tiratori, dai portieri, ma anche tanto dalla fortuna. Ieri contro la Germania è andata male, un vero peccato perché aver costretto i campioni del mondo in carica a giocarsela coi tiri dagli undici metri ci ha fatto sperare nell’impresa, fino all’ultimo.

germania italia ai rigori euro 2016E pensare che anche i tedeschi non sono stati infallibili (vedi ultimo tiro dei primi 5 che Schweinsteiger ha mandato fuori), portandoci ai tiri ad oltranza, ma gli errori di Zaza, Pellé e Darmian ci sono stati fatali. Peccato insomma, perché con un po’ di fortuna saremmo arrivati in semifinale a tentare un altro miracolo contro la Francia (o l’Islanda, perché no), ma il giudizio sul nostro europeo non può che essere positivo.

Sfortunati al gioco, fortunati in amore

italia euro 2016Siamo partiti che tutti ci davano per spacciati. Poi però la sorpresa col Belgio, la vittoria sudata contro la Svezia, la qualificazione ottenuta con una partita di anticipo e l’impresa contro la Spagna campione in carica. Infine, ieri, una partita giocata alla pari contro una squadra organizzata e superiore per qualità. La gioia dei tedeschi esplosa ieri sera per le strade e oggi su tutti i quotidiani sportivi è indice di quanto, al di là delle loro dichiarazioni da spacconi che hanno preceduto la partita, ci temessero. Merito non solo della storia, che ci vede bestie nere della Germania, ma anche di un gruppo unito e dedito al sacrificio, quello creato da Conte, che ha riconquistato l’amore dei suoi tifosi, cosa che vale di più dei risultati ottenuti (specie considerati i limiti oggettivi di una squadra con poco talento).

E i complimenti vanno a Conte, che ha promosso la cultura del lavoro e del sacrificio, mantenendo una coerenza d’acciaio e mettendo il gruppo al di sopra dei singoli (vedi De Rossi che non era al 100% e ieri è rimasto in panchina), al contrario di quanto fatto ad esempio da Prandelli quando nell’ultima avventura mondiale, dopo aver tanto parlato di codice etico, aveva fatto mille eccezioni. E così, pazienza se Pellé non ha le qualità tecniche di Balotelli, perché in tutte queste partite ha preso, tenuto e gestito, centinaia di palloni facendo salire la squadra. Peccato che Graziano abbia abbandonato la via dell’umiltà quando è andato lui sul dischetto, minacciando Neuer di fargli un cucchiaio e poi tirando malamente fuori, ma un episodio del genere non compromette l’impegno di molte partite.

E se qualche tifoso se l’è presa con lui e con Zaza, non dimentichiamo che spesso l’odio nasce quando c’è attaccamento, quando ci si sente traditi. In parole povere, quando si ama.

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[Heateor-SC]